MATTA in SCENA 2021
Sezione Danza a cura di Anouscka Brodacz
Due performances dal progetto SWANS NEVER DIE progetto Biennale ideato da Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la Danza, Operaestate Festival Veneto e Centro per la Scena Contemporanea CSC Bassano del Grappa, Triennale Milano Teatro; Fondazione Teatro Grande di Brescia; Festival Bolzano Danza – Fondazione Haydn; Il Cassero LGBTI+ Center – Gender Bender Festival; Mnemedance -Memory in Motion. Re-Membering Dance History – Università Ca’ Foscari Venezia; Ecole Universitaire de Recherche CREATES e Centre Transdisciplinaire d’Epistémologie de la Littérature et des Arts Vivants, Université Côte d’Azur; Università degli Studi di Torino – Corso di laurea in DAMS
di e con Silvia Gribaudi
musiche Nicola Ratti
con la collaborazione di Associazione Culturale Zebra
foto di Andrea Macchia, courtesy Festival Bolzano Danza
Peso piuma è una performance ispirata alla prima versione composta nel 1901 de “La morte del cigno”, creata dal coreografo Michel Fokine e danzata da Anna Pavlova, andata in scena per la prima volta nel 1907 a San Pietroburgo. Anna Pavlova nella sua interpretazione inserisce nella coreografia movimenti che sono espressione del suo sentire, compiendo un atto rivoluzionario che tradisce i codici della danza del 1900: i ruoli di autorialità tra coreografo e interprete sconfinano, sfumano.
La danza che viene portata in scena è sia del coreografo che dell’interprete, impossibile sapere quanto sia dell’uno oppure dell’altra. Quale eredità invisibile resta per chi danzerà quella coreografia? Come si trasmette un movimento e come viene reinterpretato? Dove si incontrano nel corpo il passato e il presente?
In che modo il gesto trascende il tempo? La leggerezza per me è liberare la danza dagli stereotipi che vincolano e appesantiscono. Da quando ho scoperto che posso essere comica danzando ho sviluppato il clown che è in me”.
“In 15 minuti – spiega Silvia Gribaudi – insieme con il pubblico, ripeto la ricerca dell’intimità del corpo, l’abbandono ad esso. Un ricostruire nuovi movimenti, con fatica e felicità, ripetendo quelle braccia e quel collo spezzato che Anna Pavlova ha resi iconici. Cerco di partire dal mio corpo con quei passi che danno slancio dentro alla caduta. È un cadere per rialzarsi”
Dopo lo spettacolo, Cristina Squartecchia e le due Compagnie presentano il Progetto Swans Never Die.
Ingresso 8 euro
Ridotto 5 euro (studenti, pensionati, soci Coop Alleanza 3.0)
Info e prenotazioni: 327 8668760 – prenotazioni@spaziomatta.it
di Philippe Kratz
performer Antonio Tafuni e Nagga Baldina
musica Borderline Order
Spettacolo realizzato su commissione del Festival Operaestate di Bassano del Grappa
di e con Silvia Gribaudi
musiche Nicola Ratti
con la collaborazione di Associazione Culturale Zebra
foto di Andrea Macchia, courtesy Festival Bolzano Danza
Inspirata alla Morte del Cigno, “Open Drift” di Philippe Kratz, lavora sulla Transizione, nel senso che la coreografia è una rappresentazione dei momenti finali di un essere vivente e come tale allude all’idea della trasformazione. “Stiamo osservando una creatura che si converte in un diverso stato di esistenza – dice Kratz – La vivacità degli ultimi battiti delle ali, l’inquietudine nel continuo spostarsi da sinistra a destra del palco, l’impotenza e il senso dell’abbandono nell’espressione facciale, tutto indica che stiamo assistendo a un atto di conversione.” Dice ancora Kratz “Tutta la vita può essere vista come una sequenza di trasformazioni. È possibile invece incapsulare un singolo momento nel tempo? Con questo duetto ho voluto provare a farlo”.
Philippe Kratz presenta infatti un duo, come sua rilettura personale del cigno, con un danzatore bianco ed uno di colore.
Peso piuma è una performance ispirata alla prima versione composta nel 1901 de “La morte del cigno”, creata dal coreografo Michel Fokine e danzata da Anna Pavlova, andata in scena per la prima volta nel 1907 a San Pietroburgo. Anna Pavlova nella sua interpretazione inserisce nella coreografia movimenti che sono espressione del suo sentire, compiendo un atto rivoluzionario che tradisce i codici della danza del 1900: i ruoli di autorialità tra coreografo e interprete sconfinano, sfumano.
La danza che viene portata in scena è sia del coreografo che dell’interprete, impossibile sapere quanto sia dell’uno oppure dell’altra. Quale eredità invisibile resta per chi danzerà quella coreografia? Come si trasmette un movimento e come viene reinterpretato? Dove si incontrano nel corpo il passato e il presente?
In che modo il gesto trascende il tempo? La leggerezza per me è liberare la danza dagli stereotipi che vincolano e appesantiscono. Da quando ho scoperto che posso essere comica danzando ho sviluppato il clown che è in me”.
“In 15 minuti – spiega Silvia Gribaudi – insieme con il pubblico, ripeto la ricerca dell’intimità del corpo, l’abbandono ad esso. Un ricostruire nuovi movimenti, con fatica e felicità, ripetendo quelle braccia e quel collo spezzato che Anna Pavlova ha resi iconici. Cerco di partire dal mio corpo con quei passi che danno slancio dentro alla caduta. È un cadere per rialzarsi”
Dopo lo spettacolo, incontro con il pubblico degli artisti Silvia Gribaudi e Philippe Kratz.
Ingresso 10 euro
Ridotto 8 euro (studenti, pensionati, soci Coop Alleanza 3.0)
Info e prenotazioni: 327 8668760 – prenotazioni@spaziomatta.it